Itinerari scialpinismo

Scialpinismo sull’Altopiano dei Sette Comuni
di Angelo Rigoni Stern e Alberto Rigoni
Quando si parla di sci-alpinismo sull’Altopiano, è inevitabile fare il nome di Cima Portule. L’interesse degli sci-alpinisti per questa bella montagna non è mai venuto meno nel corso degli anni: il pendio aperto, la pendenza sostenuta, le condizioni generalmente sicure e la facilità di accesso l’hanno resa ormai una grande classica tra gli itinerari sci-alpinistici dell’alto vicentino. Analogo discorso si può fare per il più facile e panoramico Manderiolo, dove non è infrequente nei giorni festivi l’affollamento in vetta. 
In questa sede, oltre a riproporre con alcune varianti i due noti itinerari, siamo andati a rispolverare alcune salite che, percorse con una certa frequenza fino a qualche anno fa, sono cadute negli ultimi tempi nel dimenticatoio. 
Si tratta di itinerari impegnativi – in particolare i due valloni del Monte Verena -, riservati agli sci-alpinisti che sappiano muoversi con disinvoltura su terreni ripidi, padroni della curva saltata e della “glissè”, indispensabili per superare le strozzature della parte alta. Il tutto all’insegna di uno sci-alpinismo esigente, che lascia poco spazio al puro divertimento, ma che è capace di regalare forti emozioni a chi sappia superare i disagi di una salita ostacolata in alcuni punti dalla vegetazione, e che richiede in ogni momento molta cautela.
Un discorso a parte merita la salita a Cima Larici, che soltanto di recente, con la chiusura degli impianti di risalita, ha acquistato una propria dignità sci-alpinistica: la possibilità di sfruttare le due piste di discesa lo rende un percorso piacevole e adatto anche ai principianti.
Per finire due parole sull’attrezzatura. Data per scontata la necessità di avere con sè piccozza e ramponi negli itinerari più difficili (Valloni del Verena e Val Lanzola – Porta Trentina), si consiglia di portare i ramponi anche nella salita a Cima Portule, data la facilità di trovare neve ghiacciata e lavorata dal vento; per gli altri due itinerari è sufficiente la normale dotazione sci-alpinistica.

ITINERARI

1) CIMA MANDRIOLO  2049 m

Dislivello 750 m.
Tempo di salita ore 2 
Difficoltà MS
Periodo Dicembre – Marzo
Cartografia Altopiano dei Sette Comuni (foglio nord) Sezioni Vicentine del CAI
Itinerario: dall’Osteria del Termine, m. 1298, sulla S.P. 349 che da Asiago porta a Trento, si prende la mulattiera che con direzione O porta nella Val Sparvieri. Si risale la valle sulla sinistra orografica con direzione NNO fino a q. 1532. Qui la si abbandona e, per tracce di mulattiera, con direzione NNE si sale per il bosco che porta alle Casare di Campo Mandriolo, m. 1709. Poche centinaia di metri sopra le casare si incontra una strada che si segue verso O fino a che interseca la V. Sparvieri, q. 1723. A questo punto si lascia la strada e si sale su terreno aperto in direzione NNE fino a C. Mandriolo, q.2049.
Discesa: per l’itinerario di salita.
 

2) CIMA LARICI  2033 m

Dislivello 380 m.
Tempo di salita ore 1
Difficoltà MS
Periodo Dicembre – Marzo
Cartografia Altopiano dei Sette Comuni (foglio nord) Sezioni Vicentine del CAI
Itinerario: dall’Albergo Cima Larici, m. 1658, si risale la pista da sci con direzione NNE, tenendosi sulla sinistra dell’impianto di risalita ora in disuso. Superato un tratto in falsopiano, si affronta il breve ma ripido pendio che porta sulla dorsale che scende da Cima Larici; seguendola con direzione N in breve si giunge in vetta, q. 2033 (prestare molta attenzione alle cornici di neve sul versante settentrionale).
Discesa: per l’itinerario di salita, oppure lungo l’altra pista da sci che si raggiunge facilmente passando sotto i cavi dell’ex sciovia.
 

3) CIMA PORTULE 2308 m

Dislivello 700 m.
Tempo di salita ore 2,30
Difficoltà BS
Periodo Dicembre – Aprile
Cartografia Altopiano dei Sette Comuni (foglio nord) ed. Sezioni Vicentine del CAI
Itinerario: si lascia l’auto al bivio per M.ga Larici e Bocchetta Portule (limitata possibilità di parcheggio), si prende la strada per Bocchetta Portule (sentiero n. 826), che dopo tre tornanti attraversa lungamente, in leggera salita, il Bosco di Costa Larici. Giunti a q. 1788, si lascia la strada, che prosegue in direzione SSE, e si sale in direzione ENE, superando alcune fasce di mughi, fino a q. 1900 c. Da qui si punta con direzione NNE a raggiungere il costone di Portule; lo si rimonta con strette inversioni (attenzione alle cornici) fino a q. 2295, da dove in breve, seguendo verso S l’ampia dorsale, si perviene alla Cima, q. 2308.
Discesa: si segue verso S la dorsale di C. Portule (Filon di P.) fino a q. 2220. Da qui ci si cala con prudenza – direzione ONO – nella sottostante valletta, fino a incrociare la strada per Bocchetta Portule. Seguendola a ritroso si ritorna al punto di partenza.
 

4) CIMA PORTULE  2308 m.

Dislivello 1480 m.
Tempo di salita ore 6
Difficoltà BSA
Periodo Marzo – Maggio
Cartografia Altopiano dei Sette Comuni (foglio nord) ed. Sezioni Vicentine del CAI
Itinerario: lasciata l’auto presso l’Hotel Legno, m. 830, in Val di Sella, facilmente raggiungibile da Borgo Valsugana, si attraversa il ponte sul torrente Moggio e si prende subito sulla destra la strada forestale che con direzione SSO sale nel bosco. Dopo quattro ampie curve la strada volge a ENE e attraversa la Valle dell’acqua, il Boale della Crea e la valle che scende dalla Lanzoletta. Circa 100 m. dopo aver incrociato quest’ultima valletta si abbandona la strada e si sale la costa boscosa con direzione SSO (sentiero n.208) fino a raggiungere la baita Lanzola, m. 1320. Da qui si punta verso S alla strettoia che immette nella V. della Lanzola, la si supera con tratto alpinistico e si segue la valle – inizialmente con direzione SSE, poi ESE – fino a raggiungere il pendio del Kempel, m.1950. A questo punto si volge nuovamente a SSE per superare lo stretto e ripido canalone che sbocca a Porta Trentina, q. 2212 (pericolo di valanghe); si segue la cresta in direzione SO fino a q. 2295, poi la larga dorsale verso S che in breve porta alla vetta, q. 2308.
Discesa: per l’itinerario di salita. 
 

5) MONTE VERENA (Per il Vallone Nord)  2015 m

Dislivello 880 m.
Tempo di salita ore 4
Difficoltà OSA
Periodo Febbraio – Aprile
Cartografia Altopiano dei Sette Comuni (foglio nord) ed. Sezioni Vicentine del CAI
Itinerario: si lascia l’auto all’Albergo Ghertele, m.1133, si attraversa il ponte e si prende la carrozzabile per M.ga Pusterle e Casare Mandrielle. Al quarto tornante dopo M.ga Pusterle, si prende la strada forestale che attraversa in piano il Bosco Pusterle (direzione ESE). Dopo circa 800 m., a q. 1370, la strada incrocia il Vallone Nord; la si abbandona e si segue il fondo di quest’ultimo con direzione SSO fin sotto gli spalti rocciosi. Superato un breve gradino a q. 1800, si entra in uno stretto canale che sbocca alla forcella tra M. Verena e M. Rossapoàn, q. 1932. Da qui, seguendo la dorsale in direzione O, si arriva al M. Verena, q. 2015 (stazione di arrivo degli impianti di risalita e ruderi dell’ex forte).
Discesa: per l’itinerario di salita.
 

6) MONTE VERENA (per il Vallone della Valanga)  2015 m

Dislivello 880 m.
Tempo di salita ore 4
Difficoltà OSA
Periodo Febbraio – Aprile
Cartografia Altopiano dei Sette Comuni (foglio nord) Sezioni Vicentine del CAI
Itinerario: è uguale al precedente fino al quarto tornante dopo M.ga Pusterle. A questo punto si continua a seguire la strada carrozzabile che dopo altri due tornanti prosegue lungamente in direzione OSO, A q. 1461 la si abbandona per entrare, con direzione S, nel Vallone della Valanga, che si rimonta sulla sinistra orografica, eventualmente spostandosi verso il bosco per evitare la fitta vegetazione presente nel suo fondo. A q. 1650 c. si può rientrare nel vallone e seguirlo fin sotto l’anfiteatro roccioso. Da qui si piega a SSO a prendere uno stretto canalino che porta alla forcella di q. 1942. A questo punto basta seguire la pista da sci che con direzione E in breve porta al M. Verena, q. 2015.
Discesa: per l’itinerario di salita.